Powered By Blogger

giovedì 22 ottobre 2015

Uomo e donna, due cuori che invecchiano diversamente


Il cuore della donna e dell'uomo sono diversi. Su questo argomento poeti, scrittori, tipi e tipe da social, parecchia gente si potrebbe cimentare nel dire la sua. Ma qui parliamo del diverso comportamento, scientificamente provato, che porta il muscolo cardiaco del gentil sesso ad invecchiare diversamente da quello del (ex) sesso forte, dando luogo a differenze di genere nello scompenso cardiaco. E' quello che affermano i ricercatori della scuola di medicina della Johns Hopkins University, a Baltimora, dopo uno studio durato circa un decennio.

Per lo studio, i ricercatori hanno analizzato le scansioni con risonanza magnetica effettuate su circa 3000 persone tra i 54 e i 94 anni, senza alcun problema cardiologico. Essi sono stati seguiti tra il 2002 e il 2012, in sei ospedali degli Stati Uniti, dove ognuno di loro si è sottoposto a risonanza all'inizio dello studio e dieci anni dopo. Gli esami hanno fornito immagini tridimensionali interne ed esterne del cuore, permettendo di determinarne dimensione e volume, dai quali, conoscendo la densità dei tessuti dell'organo, si è potuti risalire al suo peso. Nell'arco del decennio considerato il peso del ventricolo sinistro è aumentato in media di 8 grammi negli uomini ed è diminuito di 1,6 grammi nelle donne. La capacità di riempimento di sangue del cuore è diminuita in entrambi i sessi, ma un po' più velocemente nelle donne, circa 13 millilitri, contro gli scarsi 10 millilitri negli uomini. Le differenze in termini di dimensioni, volume e capacità di pompaggio sono state riscontrate indipendentemente da alcuni fattori di rischio, tra cui peso corporeo, pressione sanguigna, livelli di colesterolo, fumo ed esercizio fisico.

I risultati della ricerca, finanziata dal governo federale, non spiegano esattamente che cosa causi le differenze rinvenute, ma possono aiutare a comprendere meglio le diverse forme di insufficienza cardiaca osservate in uomini e donne, così da sviluppare trattamenti specifici di genere. La ricerca è la prima di lungo periodo che, tramite la risonanza magnetica 3D, mostra le variazioni morfologiche del cuore col tempo. "I nostri risultati sono la dimostrazione evidente che i problemi cardiaci possono avere una fisiopatologia diversa tra uomini e donne” ha detto il professor Lima che, oltre ad essere coautore dello studio, è anche direttore del dipartimento di imaging della stessa università di Baltimora. “Si tratta di una affascinante discrepanza, ma saranno necessarie ulteriori indagini per capirne le cause” ha aggiunto Lima.

In casi di insufficienza cardiaca, quando cioè il cuore si indebolisce pompando meno, la tendenza dei cardiologi nel mondo è quella di prescrivere farmaci allo scopo di ridurre lo spessore del muscolo cardiaco nel tempo e migliorare le prestazioni cardiovascolari generali. Ma sapere che con l'avanzare dell'età nelle donne la pompa vitale tende a conservare le stesse dimensioni, oppure a ridurle in maniera minima, significa che quelle prescrizioni non daranno gli stessi benefici. Sarà perciò opportuno, anche grazie a questo studio, individuarne altre più adeguate.


(fonte http://www.eurekalert.org/pub_releases/2015-10/jhm-maf101515.php ; si ringrazia il sito https://beatingheartcenter.com/ per la gentile concessione della foto)


mercoledì 14 ottobre 2015

Materiali green per le costruzioni di domani


Le case del futuro saranno bellissime. Per chi potrà permettersele, naturalmente. Avranno tutto il comfort e gli automatismi che la tecnologia potrà offrire. Allo stesso tempo minimizzeranno il loro impatto sull'ambiente, azzerandolo in alcuni casi, sia in fase costruttiva che durante il loro ciclo di vita. Ma già oggi in parte è così. Per quanto riguarda i materiali di costruzione che si useranno, diversi progetti attuali stanno evidenziando prodotti che oltre a non inquinare consentono di contribuire a farci respirare meglio o a migliorare la sicurezza in modo attivo.

L'inquinamento atmosferico causa nel mondo più di 3 milioni di morti l'anno, con una tendenza al raddoppio entro i prossimi 40 anni: è quello che riferisce uno studio recente del Germany’s Max Planck Institute for Chemistry. Le emissioni vanno certamente attenuate, ma intanto perché non provare a ripulire l'aria che respiriamo ? Alla scuola di architettura del California Polytechnic State University hanno inventato uno speciale mattone, chiamata Breathe Brick, grazie al quale si crea un sistema di ventilazione regolare dell'edificio, con una facciata a doppio strato di mattoni speciali all’esterno, più uno strato interno. Al centro del mattone, mediante la sua superficie sfaccettata che aiuta a dirigere il flusso d’aria, si crea un ciclo di filtrazione, grazie al quale le particelle inquinanti più pesanti dell’aria cadono in una tramoggia rimovibile alla base della parete. Il sistema è stato testato con buonissimi risultati, riuscendo a filtrare il 100% di particelle più grosse quali la polvere comune e fino al 30% delle particelle fini (tra le quali il più noto è forse il PM10).

Il cemento Portland, la maggiore componente delle nostre costruzioni, contribuisce significativamente alla crescita dei gas serra in atmosfera. Dato che la domanda di calcestruzzo contenente il Portland aumenta ogni anno e potrebbe crescere anche in futuro, diversi studiosi si stanno applicando nel ridurre l'impatto ambientale di questo materiale. Al NanoSystems Institute, ancora in California, hanno scoperto che l'anidride carbonica rilasciata durante la produzione potrebbe essere catturata e riutilizzata. Durante la produzione di cemento il calcare, ovvero la materia prima più utilizzata, viene riscaldato a circa 750° C, con relativa generazione di anidride carbonica. Ben il 65% dell'anidride carbonica emessa viene rilasciata quando il calcare si trasforma, mentre il restante 35% si sprigiona dal combustibile bruciato per riscaldare il composto che ne deriva. I ricercatori hanno dimostrato che l'anidride carbonica emessa durante questo procedimento può essere catturata e ricombinata con l'idrossido di calcio per ricreare calcare. In questo modo, si riduce l'immissione di CO2 in atmosfera e si risparmia anche circa il 50% del calore necessario per il ciclo produttivo.

Ma la nostra vita non si svolge solo in ambienti chiusi. Dobbiamo naturalmente spostarci e per farlo, percorriamo strade su strade, che si trovano in condizioni più o meno decenti. Quando piove, specie come negli ultimi anni, le capacità drenanti del manto stradale sono fondamentali per la sicurezza. Un'azienda inglese del settore, la Tarmac, ha messo a punto un cemento assorbente che, grazie ad una particolare stratificazione interna, è in grado di drenare per ogni metro quadro circa 600 litri al minuto. Una pavimentazione resiliente come questa avrebbe grandi vantaggi di sostenibilità: la capacità di aumentare le riserve di acque grigie per l’irrigazione dei parchi, la riduzione dell’inquinamento idrico causato dalla stagnazione di acqua non drenata, la ricarica delle falde sotterranee senza picchi improvvisi e, infine, una maggiore durata del manto stradale che evita il formarsi di buche dannose ai veicoli e pericolose per le persone.




giovedì 8 ottobre 2015

Milano o Roma ?


L'Italia è un bellissimo paese. Ora ce lo dicono anche in autostrada, casomai con i problemi (grossi) che ci ritroviamo lo avessimo dimenticato. Dalle Alpi all'Etna, dal Gran Sasso al Gennargentu, passando per i tanti splendidi mari che toccano lo stivale, degli scorci mozzafiato abbiamo solo l'imbarazzo della scelta. Poi ci sono le città. Lo so, starete pensando che le città sono forse la nota dolente di questa penisola. Ed in parte è vero. Se poi ne vediamo le bellezze artistiche rischiamo di scordarci tutte le negatività, che sono (ahiloro) affanno quotidiano per chi ci vive. Ma ci sono città e città. Nel bene e nel male, intendo.

Prendete Milano, ad esempio. Io ci ho vissuto per 4 anni. Non vi dico come sono stato: potrei anche farlo subito ma poi rovinerei il pezzo. Milano è una città fredda. Per alcuni. Non parlo solo di temperatura, lo avrete capito. E' quella città che a stento ti dà il buongiorno e il buonasera, che se abiti in un anonimo condominio a metà strada tra centro e periferia, conosci a stento i vicini di casa. All'inizio, per chi viene da fuori (sud o paesino, scegliete voi) può sembrare quasi un paradosso italiano. Poi, pian pianino ti abitui, ti sembra tutto normale ed un po' ti piace. Essere liberi di fare ciò che ti pare senza essere giudicati. Camminare per le vie di una città che fa di tutto per essere europea, ma che alla seconda occhiata ancora non lo è. Usare, con discreto successo, i mezzi pubblici, poter andare all'una di notte (ho sentito dire spesso “alla una” a Milano, ancora non ho approfondito la relativa grammatica) più o meno da un posto all'altro della città senza troppe difficoltà, sentirti chiedere l'elemosina con discrezione, quasi con eleganza.

Poi (indovinate un po' ?) c'è Roma. La città eterna. La città eternamente ancorata alla sua storia. Anche nel modo di fare, storico, lento, lassista, fatale. Ma basta uno sguardo al centro, un tramonto dal Gianicolo o una serata a Trastevere, per sentirsi insieme a casa e al centro del mondo (bè, ho esagerato, meglio al centro dell'Italia), per emozionarsi con il brivido di 2000 anni di passato che è ancora presente. Qui la privacy rispetto alla città lombarda è forse un po' meno tale, ma se proprio vogliamo farla rispettare basta urlare. Far capire al prossimo di farsi li caxxx sua. Che in fondo siamo nella capitale d'Italia, dove tutti devono farsi quelli propri, ed infatti se li fanno. Per approfondimenti, chiedere alle varie caste, politiche, mafiose, e non. Quanto a me, non ci ho abitato per tempi lunghi, ma esserci andato più volte negli ultimi anni della mia carriera (sì, lo so, il termine non è adeguato ma con questa città ci stava bene) mi ha aiutato a valutarla meglio. E, devo dire, i difetti di cui sapevo li ho trovati tutti, i pregi (leggasi bellezza e fascino) li ho apprezzati meglio nella versione live. In più ho apprezzato anche le voragini nell'asfalto e il decoro urbano non proprio smart.

C'è quindi un modo per dare i voti a due città agli antipodi ? Sapreste dare la risposta se è più buona la carne o il pesce ? In assoluto credo proprio di no, ma ognuno ha un'opinione, ed è stupido chi non la esprime. Da una parte c'è la Milano (però non è più “da bere”) che, nonostante l'etichetta di città a bassa temperatura, raccoglie generi di prima necessità per i profughi. Dall'altra Roma, ci vai e te ne innamori, ma è meglio che ci lasci solo il cuore, usare la testa non è proprio semplice. Arriva Dan Brown con uno dei suoi libri ed è subito film, poi James Bond scorrazza per il prossimo 007, ma anche Sorrentino non scherza affatto (tralascio l'infinita e prestigiosa cinematografia capitolina). Un alito di vento e ti sembra di volare, per quanto il cupolone ti avvisa che l'autonomia è limitata. I peccatori sono pregati di passare in Vaticano per le indulgenze del caso. Invece nella città del Manzoni i peccatori sono ben accetti. I più grossi sono stati addirittura al governo. Sul tema, serrata la lotta con i pari ruolo romani.

Roma caput mundi. Milan l'è on gran Milan. Milano con il suo lavoro, lavoro e poi il lavoro. Sarà questo il segreto dei meneghini e del loro circondario ? Forse. Anche nella capitale si lavora, ma a volte c'è qualcuno che continua a farlo allungato sui triclini come un paio di millenni fa.

(si ringrazia il sito http://www.diariodivic.it/ per la gentile concessione della foto)

venerdì 2 ottobre 2015

Scovare vita aliena ascoltandone il rumore


Le nostre città sono piene di rumori, ne sono così sature che si parla di inquinamento acustico. In alcuni posti, in campagna e ancor di più in alta montagna, “ascoltare” il silenzio della natura può essere gratificante. Ma il posto più silenzioso che l'uomo conosca è lo spazio profondo. Certo, non è alla portata di tutti, praticamente di nessuno. Ma è anche grazie a quella totale assenza di disturbi uditivi che una nuova tecnologia, inventata da un gruppo di ricercatori freelance di La Habra Heights, California, potrebbe permettere di ascoltare suoni di mondi lontani, addirittura quelli prodotti da microbi extraterrestri. Sempre che esistano, ovviamente.

Si tratta di uno speciale microfono applicato al cosiddetto sensore acustico a distanza (RAS, remote acoustic sensor), che è in grado di catturare i suoni all'interno di ambienti aerospaziali estremi e spesso inaccessibili. La struttura del rivelatore RAS è sensibile a piccole variazioni di frequenza audio traducibili in energia elettromagnetica. La tecnologia diventa ancora più interessante e utile quando combinata con immagini ad alta risoluzione sincronizzate con la registrazione della stessa scena. Una versione miniaturizzata del dispositivo potrebbe teoricamente fare la sua strada verso la Luna, Marte o sul satellite Europa di Giove per ascoltare di segni di vita, hanno detto i ricercatori.

Gli scienziati hanno testato il sistema su due scenari, uno macroscopico ed uno microscopico. Nel primo caso hanno effettuato delle registrazioni audio, a diverse decine di km di distanza, di un motore avionico che sarà inserito in un razzo leggero del programma NASA denominato Space Launch System. Nel secondo l'attenzione è stata rivolta al mondo dei microbi, registrando l'attività acustica prodotta da un tipo di protozoo di dimensione circa di 75 micron: un animaletto 13000 volte più piccolo di 1 mm."Se c'è vita, insieme al relativo pur minuscolo movimento, la tecnologia RAS è in grado di rilevarla", ha detto il leader del progetto RAS, Dan Slater,

Una navicella spaziale equipaggiata con la tecnologia RAS avrebbe le potenzialità per catturare suoni naturali su asteroidi, comete, pianeti e lune, oppure, fattore più importante ed intrigante, riuscire a percepire le vibrazioni prodotte dalla vita aliena almeno sui corpi celesti a noi più vicini. Ma, tornando sulla terra, un sistema simile potrebbe essere utile in misure a grande distanza, per conoscere in anticipo fenomeni naturali tipo perturbazioni pericolose, dando il tempo di mettere in salvo molte persone.

Tra i tanti sistemi che vanno alla ricerca di forme di vita extraterrestre, quella che usa il senso dell'udito, anche se amplificato in modo artificiale, è piuttosto innovativa. Ha dalla sua la possibilità di intercettare esseri che si muovono indipendente da qual è la loro biologia: forse cercare qualcuno che condivida le stesse nostre leggi della natura può non essere la strada giusta, mentre sentire che gli eventuali E.T. si muovono prescinde della loro struttura.

Il sistema RAS può essere visto, se vogliamo, come un super-orecchio dalle potenzialità straordinarie. Chissà se in futuro ne verrà fuori una versione che ascolta le voci umane e spia le conversazioni a grande distanza, una cimice speciale a cui forse neanche James Bond o Ethan Hunt avevano pensato.